Medico Peste – א: Tremendum et Fascinatio

L’aria polacca deve essere pregna di particelle anticristiane che, in qualche modo, creano un substrato particolarmente virulento nelle band locali. Gli ascolti degli ultimi mesi sono tutti incentrati su band polacche post-2000 (non è un fattore di rigore, ma è solo una scelta consapevole di “ricerca sonora del nuovo”) e, almeno per una buona metà, il black metal che propongono è una versione mutata di quello che troviamo nelle terre nordiche (Svezia e Norvegia – si va a parare nella maggior parte dei casi) o in terra di Francia. Il black c’è, sia chiaro, ma le band nate o che incominciano l’attività di registrazione dopo il 2000 sembrano orientarsi su un discorso quasi post-black metal, cosa che dilata le atmosfera, rallenta i ritmi forsennati e non coincide, sempre e comunque, con l’adorazione di Satana.
I Medico Peste rientrano perfettamente nella concezione di black metal polacco moderno. Provenienti da Cracovia, il quintetto polacco esce con un primo EP (Graviora Manent) e nel 2012 fa uscire il disco di cui sto parlando.
ℵ: Tremendum et Fascinatio è stato registrato, mixato etc etc da M., mastermind Mgła (nonché datore di lavoro di ben due musicisti dei Medico Peste – recrutati in sede live).
Ma come suona ℵ: Tremendum et Fascinatio? Il suono è potente, registrato bene, abbastanza pulito e lontano mille miglia dal classico suono da scantinato del black norvegese. Se vogliamo tirar in ballo il Grande Nord, le coordinate sono più svedesi che altro. Ma non è tutto, visto che nel grande calderone di Tremendum et Fascinatio incontriamo anche scorie tratte dai Kriegsmachine (altra band in cui è coinvolto M.) e rimandi al black metal “paté e baguette”, come i Peste Noire.
Questi ultimi, a mio parere, sono citati espressamente nella traccia Thanksgiving (si senta l’intermezzo contaminato da quella pazzia rurale presente proprio nelle prime tracce di L’ordure à l’état pur). Quindi, a ben vedere, i Medico Peste si divincolano fra rimandi disparati che, con l’andar del tempo, si mischiano e si contorcono senza però finire per amalgamarsi in maniera perfetta. Certo, il sound è ottimo e non c’è niente da dire sulla registrazione e alcuni brani sono concepiti bene. Certo, l’aver posto l’attenzione sulla follia, il disagio e la religione fornisce una chiave di lettura che non è sempre la solita.
Ma ci sono i ma, questo è poco ma sicuro.
Ci sono dubbi dietro tracce che sono abbastanza lunghe (in media oltre i 7 minuti), ma che sembrano incompiute sotto l’aspetto della gestione del tempo e delle idee. Qualche down creativo e un po’ di lungaggini tanto per tirar su il minutaggio in meno e saremmo di fronte ad un disco che, per i recensori più attenti e bravi, varrebbe almeno mezzo punticino in più.
Ma così non è.
Questo è solo il primo disco, quindi c’è tutto il tempo per rimediare e trovare un sound personale e convincente, anche limando su tempi e gestione delle dinamiche della canzone.
[Zeus]

 

 

2 pensieri su “Medico Peste – א: Tremendum et Fascinatio

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