CFR – Luciferian Light (2022)

Chi l’avrebbe mai detto che nel giro di pochi mesi The Murder Inn vi avrebbe riportato a Guadalajara, nell’assolato Messico? Dopo gli ottimi Cathartic è il turno dei CFR, banda di brutti ceffi di cui non ci sono molte info in giro, e che con Luciferian Light arriva alla prima pubblicazione. 

La band propone un death vecchio stampo, diretto e veloce, una via di mezzo tra primi Morbid Angel e Krisiun, con quel grezzume che sa di tequila col verme e polvere da sparo. Undici pezzi che vanno dritti per la propria strada, dalla durata media di due minuti e mezzo, intrisi di Satana, anticristi, cattiveria e con una produzione retrò che sa farsi apprezzare. Niente di brillante a dire il vero, per quanto onesto, ben eseguito e puramente metal, poiché le canzoni tendono a sembrare un po’ tutte uguali, tolto qualche rallentamento qua e là e la sorprendentemente melodica, ma sempre cattiva, conclusiva Beyond Silence Of Death dove i CFR dimostrano di saper fare di più che picchiare come dei fabbri sugli strumenti. 

A conti fatti Luciferian Light è un album più che discreto che piacerà soprattutto ai puristi del genere e che merita l’ascolto, non vi porterà via molto tempo. Un po’ più di personalità e di inventiva, l’originalità non è necessaria a tutti i costi,  renderebbero la band messicana molto più interessante.

[Lenny Verga]