Death Reich – The Final Plague (EP, 2022) + Disharmony (2023)

Una doppia recensione arriva oggi sulle pagine di The Muder Inn perché gli svedesi Death Reich, dopo aver piazzato sotto l’albero di Natale il nuovo EP The Final Plague (che ancora non ero riuscito a recensire), ci sorprendono un paio di mesi dopo con il primo full lenght intitolato Disharmony. Partendo dall’EP, la band ci propone un death vecchia scuola nel nome di gruppi come EntombedUnleashed e Dismember, con un sound più attuale e che guarda un po’ ad est. I quattro brani inediti sono energici, veloci, violenti come il dio metallo richiede, senza concedere pause e passaggi melodici. I Death Reich non suonano particolarmente originali, ma portano a casa il risultato più che degnamente e concludono con la cover di Eyemaster degli Entombed. Un buon biglietto da visita.

Con Disharmony la band alza il tiro mettendo insieme nove brani, più intro e outro, che mantengono le promesse: compatti, veloci, pesanti e carichi. La title track fa da intro e si apre con tamburi di guerra che portano alla seguente World War che da inizio al massacro sonoro ininterrotto. I Death Reich hanno dalla loro parte un riffing davvero buono ed una solida sezione ritmica che, senza inventare niente di nuovo, esaltano l’ascoltatore ad ogni cambio. Anche quando subentrano dei rallentamenti (Suffocation), servono solo per aumentare la botta dell’accelerata seguente. 

Disharmony è un bel pezzo di death metal che non disprezza né il passato, né il presente, una valida via di mezzo che ha la possibilità di mettere d’accordo i fan dell’uno e dell’altro. Il consiglio è di ascoltare comunque entrambe le pubblicazioni, perché meritano tutte e due. Mi piacerebbe vedere i cinque svedesi dal vivo perché devono essere delle macchine da guerra.

[Lenny Verga]