Cinquantenni ruspanti. Lynyrd Skynyrd – (Pronounced ‘Leh-‘nérd ‘Skin-‘nérd) (1973)

Il primo disco dei Black Sabbath, Are You Experienced di Jimi Hendrix, Ten dei Pearl Jam, questo disco dei Lynyrd Skynyrd e molti altri, cosa hanno in comune? Sono dischi d’esordio con il botto. Dischi che hanno segnato epoche, che hanno fatto la fortuna della band che l’ha inciso o che ne hanno segnato così tanto il tragitto musicale da non permettergli di arrivare mai più a quelle vette (Ten dei Pearl Jam, ad esempio). Per quanto riguarda i Lynyrd Skynyrd il discorso è quasi simile, un LP così forte è difficile da superare anche se la formazione che lo compone è, in quegli anni, realmente capace di far esplodere gli stadi. La doppietta Pronunced… e Second Helping è talmente forte da farmela paragonare ad un Black Sabbath – Paranoid dei Nostri inglesi di fiducia. Ronnie Van Zant e compagnia sono in forma eccezionale nel 1973, talmente eccezionale da potersi permettere di la tripletta di chitarre che poi li accompagnerà quasi sempre nella loro vita artistica (l’eccezione si chiama Gimme Back My Bullets), di imporsi sul produttore (Al Koopers) e di fregarsene di tutto e tutti. Ecco perchè Pronunced… è così forte, perchè è la fotografia di una band che semplicemente sa cosa può fare e lo riesce ad esprimere in 43 minuti. Free Bird, Tuesday’s Gone o Simple Man non nascono per caso e non per caso rimangono a 50 anni di distanza dei classici con la c maiuscola della musica. Lo sapete un po’ tutti che i Lynyrd Skynyrd sono una mia band feticcio. Uno di quei gruppi che mi porto nel cuore perchè mi hanno accompagnato per lunghissimi anni della mia vita e che so essere un porto sicuro quando le cose vanno male. Sono il loro primo critico, non per niente i dischi post-reunion li ho massacrati in diverse recensioni, ma fino a Street Survivors siamo al livello dell’eccellenza. Non riesco a parlarne male, neanche di dischi un po’ meno ispirati come Nuthin’ Fancy o il suddetto Gimme Back My Bullets. Sono i Lynyrd Skynyrd che combattono contro tutti e tutto e anche in forma poco smagliante, sono capaci comunque di dare la polvere a moltissime band rock contemporanee. Forse perchè Ronnie ha la voce del fratello maggiore che sa, Simple Man, o forse perchè in fin dei conti sono una band di scalmanati ragazzi sudisti, agghindati con vestiti trovati al mercatino delle pulci di Jacksonville, bevitori accaniti, sniffatori seriali e delle teste calde senza riserve. Sono sinceri, ecco tutto. E hanno le palle grandi come il Texas, visto che all’esordio si permettono di sbattere fuori dalla porta uno come Al Kooper (creatore del Wall of Sound) perchè non convinto di Simple Man e registrare il brano senza il supporto del pluripremiato produttore.
Trequarti della scaletta di (Pronounced ‘Leh-‘nérd ‘Skin-‘nérd) è nelle mie compilation da macchina e non può che essere altrimenti. Un disco epocale che, a 50 anni di distanza dimostra la sua età, ma è talmente forte, compatto ed ispirato da fregarsene della carta d’identità e sembrare un giovanotto.
[Zeus]