Zørormr – The Monolith (2023)

“Notevole” è stato il primo aggettivo che mi è venuto in mente ascoltando The Monolith, quarto full-lenght album dei polacchi Zørormr. Dietro al nome della band si cela il mastermind Moloch, attivo con questo progetto fin dal 2009. Il musicista si è occupato del cantato, delle chitarre e del basso ma, a differenza di molto altri suoi colleghi, ha assoldato due musicisti di indubbio talento: il batterista Icarnaz ed il chitarrista Quazarre che si è occupato delle parti soliste. Ed il risultato è ottimo.

Gli Zørormr suonano un black di scuola polacca che sa essere glaciale e sferzante ma anche melodico ed epico all’occorrenza. Lungo tutti gli otto brani ci troviamo di fronte ad un bel songwriting fatto di bei riff ed atmosfere che prendono subito, ad uno screaming convincente, a costruzioni lunghe ma non dispersive. Ed il merito è anche dei sopracitati session men, che svolgono il proprio compito alla grande. Gli assoli di chitarra sconfinano dal black in territori più heavy senza per questo sembrare fuori luogo perché la loro introduzione viene preparata con consapevolezza, già nella title track posta in apertura. Vi stupiranno.

The Monolith è un ottimo album di scuola polacca che riesce ad includere tutte le sfaccettature del genere, dalle più estreme alle più melodiche, tra l’altro senza l’utilizzo di tastiere e synth. Gli Zørormr sono una band con una chiara idea di cosa propongono e con qualcosa da dire. Ascoltateli.

[Lenny Verga]