Anoushbard – Abandoned Treasure (2023)

Abandoned Treasure è il secondo album in studio degli Anoushbard. Gli Anoushbard vengono dall’Iran e, per la legge del loro paese, non possono suonare e produrre musica metal all’interno della nazione. La band, per la seconda volta, si è dovuta arrangiare in qualche modo (trovate tutti i particolari online, se vi interessano) per far arrivare a noi la sua musica. Sarebbe stato davvero un peccato se non ci fosse riuscita. Il metal progressivo, etnico e dalle tendenze verso il death può essere paragonato, in quanto alla direzione artistica, a quello degli Orphaned Land.

Il disco si apre con la trilogia The Righteous Ardaviraf – Preparation, The Righteous Ardaviraf e The Righteous Ardaviraf (Return), brani caratterizzati da melodie etniche, voci recitate e sussurrate, clean vocals dalle linee avvolgenti, chitarre acustiche ed elettriche che si alternano e si sovrappongono. Basta questo a farci viaggiare tra antiche tradizioni e storie del passato. Per trovare il lato più estremo della band dobbiamo arrivare al quarto brano, Destructive Spirit (Angra Mainyu), che con un titolo così non poteva essere altrimenti, dove riff di derivazione death e voce in growl (quest’ultimo è un elemento che necessita di un miglioramento esecutivo) prendono il sopravvento.

Abandoned Treasure prosegue alternando gli aspetti visti finora, bilanciando le parti etniche e melodiche con quelle più di impatto e violente, rendendolo allo stesso tempo un lavoro introspettivo ma che non rinuncia all’assalto sonoro del metal. Album molto interessante e dalla forte identità.

[Lenny Verga]