Claustrum – S/t (2023)

Esplorare l’underground italiano è una missione che negli ultimi anni ha regalato non poche soddisfazioni, dato che le delusioni sono state minime, mentre le scoperte esaltanti sono andate per la maggiore. Oggi ci spostiamo in Friuli, nella zona Trieste-Gorizia, alla scoperta dei Claustrum e del loro omonimo album di debutto. Nelle intenzioni del trio c’è la volontà di proporre un death metal old school che guardi come a un faro le band americane che hanno dato il via al genere. Non si tratta di ripetere semplicemente la lezione, ma di filtrarla attraverso la propria sensibilità.

In sette brani e ventotto minuti la band concentra tutta la sua brutalità creando un sound compatto ed un assalto continuo, che si tratti di pezzi veloci, che di rallentamenti ai limiti del doom (Desire of Death (Nuclear Death)). Si nota anche una certa padronanza tecnica, mai fine a se stessa. Concettualmente i Claustrum si ispirano all’horror e alla fantascienza, alle opere di Poe e Lovecraft ma anche ad avvenimenti reali nefasti, e sono in grado di imprimere quelle atmosfere sia nei riff che nella costruzione dei pezzi. C’è una tensione continua, un senso di terrore cosmico e siderale, di minaccia rilevabile in ogni pezzo. Il messaggio arriva e lascia soddisfatti. ottimo lavoro.

[Lenny Verga]