Seal Fur Peeling – Daggers Predacious (2023)

Dietro al nome Seal Fur Peeling si cela un duo mascherato proveniente dal Giappone e che si diverte a sperimentare con il death metal ed il grindcore. Daggers Predacious è il loro album di debutto e presenta diversi elementi interessanti. Tecnicamente i due (non so in che modo si spartiscano gli strumenti) sono molto preparati, ma la maniacalità nella preparazione e nello studio degli strumenti è cosa ben nota tra i giapponesi. I riff sono vari ed articolati, le parti di batteria pure e non mancano in più o meno ogni pezzo assoli di chitarra e di basso. Gli otto pezzi viaggiano su tempistiche molto differenti, andando dai due agli oltre sei minuti.

Un discorso a parte va fatto per il cantato, volutamente tralasciato fino a qui. Non so se a cantare siano entrambi, comunque, chiunque sia, si prodiga in tutti gli stili possibili del metal estremo: c’è il growl, a volte più death, a volte più grind, a volte più brutal; lo scream; il clean… ma anche qualcosa in più. In Bestial Code, ad esempio, c’è quello che non saprei come altro definire come l’estremizzazione di un modo di cantare tipicamente giapponese che alle nostre orecchie può sembrare strano. Ci sono anche cose che non ho idea di come definire, come in X-Trilogy Part One: Disarray of Berserkx. Non male riuscire ancora a stupirsi di qualcosa.

Daggers Predacious è un opera bizzarra ma interessante, con delle belle idee e divertente da ascoltare. Ha una sua originalità e una ricerca nel songwriting evidente, data la quantità di particolari che la band inserisce in ogni canzone. Bravi. I Seal Fur Peeling sono una bella scoperta che spero di risentire ancora.

[Lenny Verga]