Il Nome della Fossa. Geroge Beahm – Il Grande Libro di Stephen King (Mondadori, 2021)

Il Grande Libro di Stephen King (The Stephen King Compendium in originale) di George Beahm è un’opera monumentale (647 pagine) che ripercorre la vita e le opere dello scrittore originario del Maine. Iniziata alla fine degli anni ’80, è stata aggiornata ed integrata più volte, l’ultima nel 2015, anche se la lista delle pubblicazioni arriva fino al 2021. Per i fan irriducibili come me e che vogliono sapere tutto del Re, anche oltre la semplice cronaca di eventi e pubblicazioni, è un libro imprescindibile. Molto meno per chi è interessato solamente ai fatti salienti, per i quali si trovano opere altrettanto valide, come quella di Bev Vincent. Oltre alle cose più ovvie, all’interno del libro si trovano foto dei luoghi in cui King ha vissuto fin da bambino, le scuole che ha frequentato, i posti in cui ha lavorato; si trovano interviste a parenti, amici, conoscenti, professori, colleghi, insegnanti, collaboratori di vario genere; si trovano aneddoti, curiosità (in quanti sanno che King suonava la chitarra in una rock band composta da autori e autrici? Sono andati anche in tour!), testimonianze, articoli di giornale, commenti sui suoi romanzi e sui film tratti da essi, opinioni di sostenitori e di detrattori. Un bel concentrato di materiale di ogni sorta.

Il libro però ha anche delle evidenti pecche. Non a tutti i romanzi di King viene dato il giusto spazio e, mentre di alcuni si procede ad un’analisi approfondita di tematiche e peculiarità narrative, di alcuni si limita a riportarne la pubblicazione e qualche commento sparso, così come anche la filmografia non viene trattata in modo del tutto soddisfacente. Ci sono capolavori del cinema tratti dai suoi romanzi, così come anche delle porcherie immonde, ma ci sono anche adattamenti più che dignitosi che meritavano due righe. Personalmente mi ha deluso non trovare alcun riferimento all’arrivo di King in Europa per la presentazione e promozione di Doctor Sleep nel 2013, evento più unico che raro, dato che lo scrittore raramente si è prestato a questo genere di attività, vista anche la sua reticenza a viaggiare in aereo. Certo possono sembrare piccolezze, ma in un’opera in cui trova spazio anche la descrizione della dependance della sua casa a Bangor, queste mancanze diventano ancora più evidenti. In ogni caso l’acquisto è più che consigliato e, oltre alle numerose foto, sono presenti molte illustrazioni degli artisti di fama mondiale Glenn Chadbourne e Michael Whelan che donano ancora più valore all’edizione.

[Lenny Verga]