Wet Cactus – Magma Tres (2023)

Appassionati di stoner, sludge, desert rock, il nome Wet Cactus potrebbe essere già noto a qualcuno. La band di Cartabia, Spagna, giunge con Magma Tres al terzo album in studio in dieci anni di attività e, se già con i due precedenti lavori, l’omonimo esordio (2015) e Dust Hunger and Gloom (2017), si erano fatti notare ed apprezzare anche otre oceano, con questo nuovo disco non possono fare altro che confermare quanto di buono già detto su di loro in passato. Dopo essersi concentrati sull’attività live, la band è tornata in studio carica e sia sente.

L’intero ascolto è un susseguirsi di riff che sanno di sgommate su strade polverose, olio motore, pistoni ruggenti, insomma l’immaginario lo conoscete già. Quello che forse non ci si è aspetta è la notevole varietà che i Wet Cactus riescono ad inserire all’interno del genere, non ponendosi problemi ad accelerare, a pestare pesanti sulle corde e i tamburi, a gettarsi nell’hard rock più sporco e grezzo, a cacciarci pure una bella strumentale, Mirage, virtuosismi alle chitarre, per non parlare della prova dietro al microfono del singer, che condivide una certa affinità con il nostro Madman. Magma Tres è un album da sparare a pieno volume, da urlare al cielo, da ululare alla luna, psichedelico ed accattivante (la conclusiva Solar Prominence è un trip assurdo), che non può essere ignorato da chi apprezza queste sonorità.

[Lenny Verga]