Ricordi a pezzi. Twisted Sister – Stay Hungry (1984)

Questa è in realtà un mea culpa messo su schermo, che interesserà circa 2 persone in assoluto. E dato che la media dei lettori di questa webizine è di circa 1, allora posso dedurre che la stessa persona leggerà ‘sto articolo 2 volte. Le Twisted Sister li ho sempre macellati, ma non nel senso di brutte recensioni (su TMI non ce ne sono proprio), ma proprio perchè per certe band sono l’esempio perfetto del cherry picker, del selezionatore compulsivo, dei brani delle Twister Sister. L’album in sé non penso di averlo ascoltato più di 5 volte, ma potrei andare per difetto, e unicamente per curiosità perchè vuoi te non ascoltare almeno una volta Stay Hungry? E poi per le generazioni più recenti, non volete sapere dove i cattivissimi Dimmu Borgir hanno preso la loro cover di Burn in Hell? La risposta è: in questo LP, traccia numero 3.
Fatta salva la produzione (i soldoni si sentono) e lo scream di Shagrath, la battaglia la vincono comunque le Twisted Sister perchè… boh, perchè sì.
Anche se quando parte la versione dei norvegesi non cambio canale. Anzi, la reputo divertente.
E poi in Stay Hungry ci sono pezzi come la title-track, il classico da macchina We’re Are Not Gonna Take It o l’esplicita I Wanna Rock. Le conoscete tutti, vero? Ecco perchè il resto del disco passa spesso inosservato ai più o ai più distratti. Horror-Teria (con suddivisa in tre capitoli) è troppo lunga e sui quasi 8 minuti di durata si perde. Tagliata in due, avrebbe reso molto di più, mantenendo comunque tutte le caratteristiche del pezzo.
Contrariamente alla pratica consolidata di mettere la ballata alla posizione 5 (posto occupato invece da I Wanna Rock), le Twisted Sister mettono The Price ad anticipare la discesa verso le posizioni finali. Per quanto ci tentino anche in maniera più che discreta, le tre canzoni messe nel lato B non reggono il confronto con cinque su sei dei pezzi precedenti. L’unica che sa di avere mezza marcia in più è SMF, sguaiata, adrenalinica e divertente.
Ma sapete cosa? Quello che mi piace delle Twisted Sister è la capacità di essere più gruppo che solisti. Un po’ come le squadre che non hanno il fuoriclasse, ma che, pur essendo dotate di buone caratteristiche individuali, si devono arrangiare e far quadrato e compensare il minore estro con la dedizione assoluta. Le Twisted Sister non hanno musicisti eccezionali e vengono leggermente penalizzate da produzione ballerina, ma compensano alcune indubbie mancanze con una ferocia e una volontà di ferro nello scrivere pezzi che rimangono nella testa e superano, senza problemi, gli anni.
[Zeus]