Di nuovo in Polonia con i Christ Agony – Elysium (1999)

Certe band soffrono della condizione “penalizzante” dei cibi vegani. Non che siano cattivi in sé, sono gusti in fin dei conti, ma quando passeggi per il supermercato (cosa che io faccio perché sono malato e mi diverto a cercare le porcherie più oscene o le novità da provare) e ti capita di passare davanti al bancale vegano, vieni assalito da una serie di nomi fuorvianti: bistecca, grigliata mista, cotoletta, affettato, würstel…
C’è qualcosa di sbagliato in tutto questo, perché si tenta di associare un cibo diverso a qualcosa di conosciuto, cosa che fa ovviamente incazzare una delle due parti nella discussione (i non-vegani più intransigenti). Ci sta il pensiero che non puoi chiamare Wienerschnitzel qualcosa che non lo è, ma capisco che riuscire a trovare un nome diverso e altrettanto accattivante è ugualmente complesso.
Quindi ecco che l’accezione black metal associato a Elysium dei polacchi Christ Agony è totalmente fuori luogo. Logico, il nome ti potrebbe far pensare ad un manipolo di entusiati fistfucker del pianeta di Dio. Quindi brutti, cattivi e incazzati come un bulldog che ha appena assaggiato il proprio piscio dalle ortiche.
I Christ Agony non lo sono. Non sono neanche granché black, ad onor del vero. Ci si trova dentro di tutto in questi solchi, dal thrash al death e qualcosa di subdolamente “dark/goth” in certi passaggi. Di black metal non c’è una fava o, come sulle ricette, si potrebbe scrivere “può contenere tracce di black metal”.
Le vocals canine, un mezzo latrato che a volte trascende nello “scream” e a volte sembra di sentire un Lemmy affetto da laringite e con un plumcake in gola (Lords Of The Night), non certificano questo disco come black metal.
Quello che c’è qua dentro è un disco influenzato dagli eighties, con un piglio vagamente “incazzoso” e con qualche buon riff, ma niente di più eccitante di questo. Fra i solchi troviamo anche dei passaggi melodici, cosa non rara, e anche le clean vocals (ad esempio la title track), questi elementi li inseriscono in quella masnada di band che, sul finire del 1990, hanno incominciato a titubare sulla validità dell’incazzatura suprema come “vero ed unico veicolo di violenza musicale”.
Probabilmente è solo una questione di etichetta sbagliata o di disco sbagliato, ma questo Elysium non mi fa certo sentire la mancanza dei Christ Agony… o la voglia irrefrenabile di recensirli per il prossimo ventennale.
[Zeus]