Venom Inc. – There’s Only Black (2022)

Allora, che succede se si unisce il tipico riffing dei Venom con un batterista più tecnico e incazzato? Si ottengono gli Slayer, mi direte. Beh, sostituito il pur iconico Abbadon, che i suoi limiti, diciamolo, li aveva, con tale War Machine, un giovane virgulto che pesta come un fabbro, si ottiene un insieme di canzoni che lanciano i tipici riff dei Venom (si chiamamiamoli pure Venom anche se c’è un Inc. in più) nel territorio del thrash più incazzato e veloce, tipo proprio gli Slayer. Poi metti che Mantas i riff li sa scrivere, d’altronde ‘sta roba qua l’ha inventata lui e ha abbastanza esperienza per mettere giù una struttura coinvolgente, metti che Tony Dolan ringhia con la rabbia di chi vorrebbe menarti e che War Machine ha degli ottimi motivi per farsi chiamare così, ne esce un bel dischetto pestato, fatto bene e che non ha nulla da invidiare, né come composizioni, né come rabbia o concretezza a gruppi più giovani.
Insomma, loro sono i Venom (Inc) e non devono niente a nessuno e qui lo dimostrano in pieno. Unica pecca la durata, ricordatevi che la “wunderwaffe” del thrash più feroce dura mezz’oretta scarsa, qui si va sull’oretta e qualche passaggio a vuoto si sente.
[Lord Baffon II]