Ahimè lo so… ma bisogna farlo: Linkin Park – Meteora (2003)

Questo disco lo dovrebbe recensire il buon Loki, visto che sono sulla sua lunghezza d’onda e so che li apprezza. Ma visto che la recensione non è arrivata, devo mettere io le mani in quel vespaio che sono i Linkin Park del 2003. Ho già parlato di Hybrid Theory e del suo effetto bomba che ha avuto sul mercato discografico di inizio 2000. Portare il metal, in qualsiasi forma, alle masse è stato il punto di forza di quel disco. Erano trasversali, avevano le canzoni per potersi permetttere di piacere ad una platea di gente più grande del “solo” pubblico amante del metal e dei watt e, soprattutto, erano usciti nel momento perfetto. C’era una schiera di giovani avidi di musica del loro tempo, troppo giovani per aver vissuto l’epoca del thrash o dell’heavy classico o troppo “teneri” per gestire la strada impervia offerta dal death o dal black metal. I Linkin Park hanno svolto perfettamente quel ruolo di approdo per i giovani, hanno le chitarre, i ritornelli e anche le cose moderne che piacevano ai giovani di inizio 2000 – le parti rappate, il dj, l’elettronica…
Non erano per me, ma se devo vedere che portata hanno avuto lo faccio con oggettività e vi dico che oggi, aprile 2023, ho sentito ancora Numb alla radio del negozio dove lavoro. E son passati 20 anni da quanto Meteora è uscito. L’interesse, peraltro superficiale per la band e dato dal bombardamento mediatico a cui eravamo sottoposti, è venuto ancora meno con il secondo disco. Mi ricordavo i singoli, ma il disco è uno sconosciuto, non mi ricordavo nulla di quanto fatto dalla band. Il giochino, probabilmente, si era rotto a causa di una concomitanza di fattori che non posso accollare tutti alla band. Il fenomeno nu-metal e affini ha fatto realmente presto a bruciarsi e così anche le band che più l’hanno incarnato. Tutte o quasi si sono bruciate nel giro di un paio di dischi, lasciando sul campo prestazioni sempre meno interessanti o, addirittura, schifose. Svanito il supporto del trend, i Linkin Park si sono trovati anche a combattere con le interferenze della casa discografica che, come potete immaginare, non poteva sopportare un successo anche solo inferiore a Hybrid Theory. Non era concepibile lasciare la band libera di fare quello che voleva fare, soprattutto con il rischio di trovarsi fra le mani un disco inascoltabile o, peggio, un disco invendibile. Quindi tutta una serie di loschi figuri hanno messo il naso nelle registrazioni, creando uno stato di irrisolvibile confusione. Ecco, Meteora è un disco confuso e senza una vera anima: cerca di compiacere tutti in maniera artificiale, andando “pesante” (Don’t Stay) o alcune parti di Hit the Floor, ha dentro i singoli acchiapponi che dovevano replicare i successi precedenti (Somewhere I Belong o Numb) e poi tanti brani che non vanno realmente da nessuna parte.
Il cambio di rotta era dietro l’angolo, solo che all’epoca tutti i fan non lo potevano sapere. Forse neanche i Linkin Park stessi. A 20 anni di distanza sento Numb e mi ricordo che è uscito Meteora… ma non chiedetemi di nominare altre canzoni. Non saprei realmente cosa dirvi.
[Zeus]