Sons Of Arrakis – Volume 1 (2022)

So di essere ripetitivo ma quando già al primo sguardo vedo negli album riferimenti letterari che riconosco e che rientrano nei miei gusti, mi triggero. Già dal nome i canadesi Sons Of Arrakis la dicono lunga: gli appassionati di fantascienza ed i nerd come me riconosceranno subito il vero nome del pianeta desertico Dune, dalla serie di romanzi dello scrittore americano Frank Herbert. L’occhio blu in copertina è uno dei tratti distintivi dei Fremen, gli abitanti originari del pianeta. L’immaginario che questo autore è riuscito a creare quasi sessant’anni fa, il primo libro è del 1965, ha una forte influenza ancora oggi, tra film, fumetti, serie tv, videogiochi e musica che continuano a rendergli omaggio.

Volume 1 è l’album d’esordio della band, che definisce la propria musica Melange (nome della spezia prodotta dai vermi delle sabbie giganti di Arrakis, elemento fondamentale della trama) e Cinematographic Sci-Fi rock. A conti fatti, quello che sentiamo uscire dalle casse è un solido stoner sulla scia di band come Orange GoblinSahg e Red Fang, che punta a creare atmosfere desertiche (altro elemento imprescindibile di Dune) e fantascientifiche. La proposta è meno rude rispetto a quella delle band citate, soprattutto della prima e della terza, più pulita e più tendente al rock che al metal per quanto riguarda i suoni. Le chitarre ronzanti non mancano, così come l’accordatura ribassata, in do# ci tiene a specificare la band.

Volume 1 si apre con la strumentale Shai-Hulud e si conclude con la sempre strumentale Shai-Hulud (Sequel). Nel mezzo ci sono sei brani solidi e carichi di groove che pur non aggiungendo niente di nuovo a quanto il genere abbia da offrire e abbia già offerto in passato, sanno intrattenere l’ascoltatore grazie anche ad un buon senso melodico nelle linee vocali e nei passaggi tra i riff, che si tratti di assoli o di stacchi strumentali. 

Ci troviamo di fronte a qualcosa di sicuramente non rivoluzionario, ma gli appassionati del genere troveranno nell’ascolto di Volume 1 una proposta abbastanza interessante e nei Sons Of Arrakis una band da tenere d’occhio in futuro.

[Lenny Verga]

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