ExpiatoriA – Shadows (2022)

I genovesi ExpiatoriA sono in giro da un po’, dal 1987 per essere precisi, e hanno sulle spalle qualche demo e qualche EP, un sacco di live, oltre che un lungo periodo di pausa, ma questo Shadows è il primo album che pubblicano. Per l’occasione compongono cinque tracce di lunga durata più una strumentale (il disco dura quarantatré minuti), chiamano qualche ospite d’eccezione come Diego Banchero (Il Segno Del Comando), Edmondo Romano, Raffaella Càngero (La Janara), Freddy Delirio (Death SS) e fanno ciò che gli riesce meglio: un mix di doom metal e classico heavy che rievoca band come Candlemass e Mercyful Fate, tanto per fare due nomi, ed il risultato è meritevole di attenzione. 

L’esperienza della band si sente fin dalle prime note della opener When Darkness Falls, che parte diretta con riff granitici, linee di basso ben in evidenza e melodie di chitarra e voce che creano la giusta atmosfera oscura. Ombra (Tenebra Parte II) è cantata in italiano e vede un duetto con Raffaella Càngero, oltre ad un perfetto accompagnamento di organo e a delle melodie avvolgenti, mentre nella bellissima strumentale The Asylum of the Damned trovano spazio un flauto ed un sassofono. La conclusiva Krieg (My Last Song) è un pezzo di rara intensità che chiude nel migliore dei modi l’album.

Esperienza e padronanza dei mezzi portano Shadows ad essere un lavoro molto vario, grazie anche all’espressività della voce, all’interno di un genere dove la varietà è difficile da ottenere e non è certo caratteristica saliente. Shadows è un album da assaporare con calma nella sua interezza, lasciare che penetri non solo nelle orecchie e nel cervello ma anche nello stomaco per l’intensità che riesce a raggiungere una volta assimilato.

[Lenny Verga]

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