Ripassare le costellazioni con i Void Omnia: Dying Light (2016)

Nel mezzo del cammin di nostra vita, son finito sulla pagina dei Void Omnia. Non li conoscevo e, ammetto candidamente, mi dispiace non averli recensiti prima su queste pagine.
Non sono spettacolari o estremamente innovativi, ma quella mistura di black metal veloce, grezzo ma con molte intuizioni melodiche (vedasi prodotti come Mgla, Uada o Exesa uniti a sentori di Sargeist) è ormai uno dei nuovi trend della produzione del black metal della seconda metà del 2000. I Void Omnia, californiani e quindi con un fattore credibilità black metal ridotto a – 20, riescono a rendere bene questo LP senza pisciare fuori dal vaso. Una cosa che trovavo quasi impossibile dall’altro lato dell’Oceano, infatti l’assunto ormai entranto nei documenti ufficiali è: gli americani sono refrattari a suonare una forma degna di black metal.
L’ho sempre detto, negli USA sanno fare altro, ad es. il brutal, ma il black metal è spesso fuori dalle loro corde. Lo so, suono come il classico imbonitore che dice che solo il “suo” prodotto è miracoloso, ma la scena vivida che sta fermentando nel Nord/Est Europa è qualcosa di molto interessante. Anche se, ahimé, quando questi quattro cialtroni creano qualcosa di nuovo ed eccitante, puoi scommettere che si scioglieranno peggio di una mayonese che non si lega. Dopo questo LP, gli ammeregani si sono limitati a due split, ma io spero ancora in un nuovo disco che porti avanti il discorso iniziato con Dying Light. Non faccio il track-by-track, visto che i brani si assomigliano abbastanza nelle strutture (ci sono anche delle parti lente etc, non prendetemi di parola) e non ci sono enormi variazioni né nel cantato (che mi è piaciuto), né nell’approccio alla materia. Quello che però sottolineo, e non è un fattore da poco, è che i brani reggono tutti anche se hanno minutaggi consistenti.
Vista la poca attività in studio, forse non hanno raccolto quanto speravano sfruttando il trend del black metal moderno, ma i Void Omnia restano comunque una band da recuperare se siete sempre affamati di epigoni del sound proveniente dalla Polonia.
[Zeus]

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