Apogean – Cyberstrictive (2024)

Il Canada non è certo l’ultimo arrivato in fatto di progressive e death metal e gli Apogean sono qui per continuare la tradizione. Originari di Toronto, i cinque hanno esordito con un EP nel 2021 intitolato Into Madness e di recente hanno pubblicato questo Cyberstricitive, primo full-lenght. Prendendo spunto dalle distopie più buie, a partire da Fahrenheit 451 di Ray Bradbury e da 1984 di George Orwell, dipingono scenari disastrosi attraverso un progressive death metal che non si accontenta di essere solo quello, perché non si fa problemi a sconfinare nel black, con l’uso dello screaming in particolare (si veda ad esempio Hueman, ma non solo), e ad inserire elementi elettronici (Thousand-Yard Glare e With Wich Ear You Listen). Cosa che inevitabilmente mi ha fatto venire in mente gli Strapping Young Lad, giusto per tornare a parlare di Canada. Non mancano nemmeno gli stacchi melodici (Imposter Reborn) per creare contrasti ed aumentare l’impatto della furia.

Nonostante la dicitura prog, il riffing e l’impatto rimangono le priorità della band, che predilige brani compatti in cui inserire tecnicismi al momento giusto e di durata ridotta. Tecnica al servizio della musica e non il contrario. Apogean è un concentrato di brutalità e potenza, non risulta mai dispersivo, rischio che ricorre spesso all’interno del genere, e i brani si mantengono tutti più o meno sullo stesso livello. Le prestazioni dei musicisti sono tutte notevoli e anche sulla voce è stato fatto un lavoro non scontato, alternando growl, screaming e quel “gracchio” alla Chris Barnes che può piacere o meno, ma se non se ne abusa ha il suo perché. Del resto, se si fa una breve ricerca sui componenti, si scopre che non sono proprio dei novellini. Ottimo lavoro che potrebbe piacer anche a chi non è troppo dentro alle sonorità pori death.

[Lenny Verga]

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