Mastodon – Emperor Of Sand (2017)

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Questo disco è uscito un anno fa e non voglio incominciare a descrivervelo nei minimi particolari, giusto perché spero abbiate abbastanza intelligenza (e se leggete TheMurderInn, sono certo che il Q.I. alto sia di casa), quindi mi limiterò a fare delle considerazioni, per lo più a cazzo di cane.
I Mastodon stanno vivendo la terza vita e qua, cari miei, non ci scappiamo. Il primo periodo eroico, in cui troviamo Leviathan è ormai alle spalle, sepolto dall’evoluzione progressive/stoner del secondo periodo: quello che potremmo far coincidere con Blood Mountain e Crack The Skye. Dal 2011 i quattro americani hanno incominciato a cambiare rotta, ritornando su traiettorie più semplificate e, per certi versi, a me più congeniali. Quello che mi è sempre piaciuto dei Mastodon è la capacità di produrre una quantità di botta da bastarne la metà e quindi, con le arrampicate progressive del periodo centrale, mi sono trovato orfano delle stesse. Adesso Troy Sanders&Co. hanno levigato una forma di progressive/stoner più diretta, se vogliamo accessibile a tutti e quindi (oddio!) quasi commerciale, nel senso ampio del termine: quindi di prodotto che, rispetto al passato, può essere messo in vendita con una maggiore facilità ad un pubblico più ampio rispetto a quello degli esordi.
Il precedente Once Again ‘Round The Sound mi è piaciuto particolarmente, contenendo alcune delle canzoni più belle dell’ultimo periodo. Non è un disco perfetto, ovvio, ma riesce ad essere efficace come non succedeva da tempo alla band di Atlanta. Emperor Of Sand è la naturale prosecuzione del sound che i quattro hanno adottato nel precedente disco, ovviamente non è un part. 2, ma stiamo parlando di una concezione musicale più diretta (ma le ritmiche di Ancient Kingdom non sono certo da band sempliciotta). Se poi vogliamo trovare la genialata, puramente marketing visto che nessun altro brano del disco è su quella linea, è Show Yourself, canzone pop-rock e distante da quanto proporrà la band nei successivi 47 minuti di musica. Primo singolo e qua sta tutta la furbizia dell’epoca moderna della band: ti acchiappano con il miele e poi ecco il prog-stoner tirato e dritto come chi ascolta i Mastodon si potrebbe aspettare.
Non c’è niente di male in questo, tanto sappiamo tutti che i singoli sono la cosa peggiore del disco. Non sono mai rispondenti alle sonorità del CD e, con probabilità altissime, deludono e fanno storcere il naso; quindi perché non giocarsi la carta radio friendly e poi continuare a fare quello che vogliono? Perché ce ne vuole per definire Andromeda una canzone facilotta o radiofonica, provate a chiedere di metterla su alle feste – se proprio siete fortunati, il massimo dell’hard rock/metal che vi può arrivare è Enter Sandman o i Gun’s o che ne so io.
Quindi non ditemi che stiamo parlando di cose facili.
Possiamo discutere se i Mastodon erano meglio nel periodo di Remission/Leviathan e vi do ragione, ma sputare sopra a questo CD qua, Emperor of Sand, è una mossa che non sta in cielo o in terra, credetemi. Gli preferirò, a giorni alterni, Once More ‘Round The Sound, ma stiamo parlando di un disco che, sotto molti punti di vista, è o potrebbe essere il CD che un giovane metallaro utilizza per approcciarsi alla musica; quindi ha un pedigree importante.
Emperor Of Sand è un disco furbo, completo e leggermente inferiore al suo predecessore, ma almeno un paio di spanne più alto di alcuni prodotti che sono usciti in questi anni.
Intanto è così, poi vediamo come continuano nel prossimo futuro.
[Zeus]